L’Italia, negli ultimi anni, è stata colpita da uno tsunami di gioco d’azzardo, con il suo lascito di costi e sofferenze. Adesso arriva il divieto per la pubblicità: una misura giusta e importante – spiega l’esperto Mauro Croce - per segnalare come dietro una facile vincita vi siano molte sofferenze. Non è il caso di incentivare una pratica che può condurre ad autentici casi di dipendenza patologica.
Si è cercato di cambiare un sistema, anche se ancora oggi dobbiamo convivere con alcune ombre. Oltretutto in una società sempre più individualista, dove le solitudini non trovano risposte umane. E la divisione netta tra servizi sociali e servizi sanitari non aiuta…
Solitudine, senso di colpa, paura, rabbia, tristezza: sono questi i sentimenti che possono vivere i figli di genitori con problemi di salute mentale, se non c'è una forte rete sociale di protezione. Specialmente quando i figli sono minori e il loro genitore non è in cura per il suo disturbo. Nasce in Italia una prima associazione che vuole sensibilizzare e informare.
Quarant’anni dopo la prima legge che ha sancito la chiusura dei manicomi
Un’eredità importante, quella di Basaglia. Che a volte tradiamo quando – riflette Fabio Folgheraiter, docente di Metodologia del Lavoro Sociale all’Università Cattolica di Milano - «rispondiamo alle esigenze dei pazienti e delle famiglie con la apparente scorciatoia della “reclusione” e del controllo, quando cioè neghiamo il valore della cura territoriale e cerchiamo di ricreare in piccolo dei manicomi nelle strutture residenziali».
Una rete di utenti, familiari, caregiver, associazioni
L’esperienza del movimento irlandese “Critical Voices Network Ireland” in questo ambito è molto interessante. Ciò che unisce i membri di questa rete è il comune intento di contrastare le pratiche di cura oppressive e l’eccessiva medicalizzazione in ambito psichiatrico nonché di promuovere la partecipazione alle scelte trattamentali e alla costruzione del progetto di cura da parte dei diretti interessati.
La storia di Tabitha e il recovery come un viaggio
Speranza, ricostruzione d’identità, ridare significato alla vita, assumersi la responsabilità della ripresa. Sono questi i passaggi più importanti del recovery. Passaggi che Tabitha racconta in una serie di interviste. Trovando consapevolezza rispetto al suo percorso. Anche grazie al contributo degli altri.
L’arte può produrre beneficio sia per chi la produce, che per chi la riceve. Con questo presupposto è stato lanciato a Hong Kong il progetto “Community Arts”, per favorire lo scambio tra cittadini e persone che vivono la malattia mentale.
Il disagio psichico è un problema che riguarda molte persone e sempre più giovani. Per sensibilizzare sull’argomento sono molte le iniziative in programma per la Giornata Mondiale della Salute Mentale promossa dall’OMS. E a Trento verrà presentata una proposta di legge nazionale che in primavera approderà in Parlamento.