«Così convivo con la malattia mentale»
La storia di Tabitha e il recovery come un viaggio
Speranza, ricostruzione d’identità, ridare significato alla vita, assumersi la responsabilità della ripresa. Sono questi i passaggi più importanti del recovery. Passaggi che Tabitha racconta in una serie di interviste. Trovando consapevolezza rispetto al suo percorso. Anche grazie al contributo degli altri.

di Silvia Clementi
Il recupero da una malattia mentale è un’esperienza unicamente personale, che per molte persone è assimilata a un viaggio. Il recovery coinvolge lo sviluppo di nuovi significati, può essere considerato un momento di crescita e ripresa in una vita segnata dagli effetti della malattia. Il processo di recovery inizia a piccoli passi e procede con altrettanti piccoli step, durante i quali le persone si preparano a provare, a fallire e riprovare.
In letteratura sono state individuate 4 chiavi salienti del processo di recovery:
1. Trovare la speranza
2. Ridefinire la propria identità
3. Trovare il significato della vita
4. Assumersi la responsabilità del recovery
Questo processo richiede un aiuto esterno, da parte di assistenti sociali che sappiano porre l’attenzione sulla buona comunicazione e la promozione della dignità. L’alleanza tra persone con malattia mentale e gli operatori della cura di tali malattie è un importante fattore di successo.
I servizi orientati al recovery hanno il focus su elementi costruiti all’interno di un programma individualizzato che sono: strategie collaborative per il management della malattia e delle cure; lo sviluppo di relazioni con lo staff e altre persone; la connessione del supporto alla pari; supporto per le persone che aiutano il paziente in questo percorso di recupero; creazioni di interventi che supportano positivamente l’autostima, l’autoefficacia e il benessere.
La storia di Tabitha racconta questo “viaggio”. Tabitha vive da trent’anni con una malattia mentale in comorbidità con l’uso di sostanze per gran parte della sua vita. Ha avuto più di 50 ricoveri in psichiatria e ha speso la maggior parte della sua vita come paziente di servizi di salute mentale. Le è stata data la possibilità di discutere della propria situazione in un percorso di ricerca costituito da uno studio di caso sul percorso di recovery. Le interviste con Tabitha sono state effettuate durante i suoi ultimi quattro ricoveri in un servizio residenziale orientato al recovery, l’ultimo dei quali durato circa tre mesi. In ogni intervista si è cercato di esplorare con lei le quattro chiavi salienti sopra evidenziate. L’approccio utilizzato per esplorare le risposte di Tabitha alle interviste è quello del recovery, come cioè questo fornisce un meccanismo dal quale i cambiamenti e l’approccio al recovery possono essere categorizzati e comparati nel tempo.
Cosa emerge? Il caso di studio ha dimostrato il progresso di una persona con una doppia diagnosi. Il progresso è avvenuto grazie a un supporto personalizzato in un setting residenziale individualizzato. Interessante la comprensione di Tabitha circa il proprio percorso di recovery, sviluppato durante il ricovero in un servizio residenziale non convenzionale e non ospedaliero, ma orientato alla co-costruzione di un programma individualizzato in grado di tenere in considerazione le reali esigenze di Tabitha e dei suoi familiari.
Testo originale: Kerry A Thomas and Debra J Rickwood (2016), Vol. 15(4), 501-517 One woman’s journey of recovery from mental illness. Hopes, back-up plans, rebuilding self and service support. «Qualitative Social Work», published September 2016
doi: 10.1177/1473325015593173